URIEL SCHMID TÉLLEZ
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Natura morente No.1, No.2 and No.3
2023, oil on canvas, 100x100 cm
installation view, m.a.x. museo, Chiasso, Switzerland

Le opere Natura morente (No.1, No.2 e No.3), rappresentano una serie di orchidee recise (uno dei più longevi tra i fiori), e sono il risultato di una riflessione sull’immagine come strumento di registrazione. In questi dipinti la natura, assunta classicamente a modello della rappresentazione, viene divisa pittoricamente secondo la moderna forma mentis della griglia, con l’obbiettivo di innescare un dialogo fra la discretizzazione dell’immagine digitale e la continuità del mezzo pittorico; e con l’obbiettivo di esplicitare la pertinenza codificatrice della registrazione (in quanto rappresentazione, scrittura, segno, cifratura ecc.). Ne risulta così una declinazione pittorica della rappresentazione che, in un rapporto anacronistico fra il mezzo pittorico e la tecnologia digitale, richiama la grafica raster, che è attualmente il codice più diffuso per l’elaborazione e la condivisione delle immagini. La volatilità dell’immagine (e del colore), s’intreccia allora con la transitorietà della vita (il fiore), e con l’obsolescenza dei mezzi tecnici (la pittura). Ma la trama pittorica non è chiusa, e fra le righe e le colonne della matrice rappresentativa s’intravede un secondo sfondo, che duplica i piani pittorici, facendo continuamente svanire (o comparire) i fiori rappresentati – sabotando la visibilità del soggetto – ed evidenziando il doppio status dell’immagine: sia in quanto rappresentazione di una scena, sia in quanto superficie piatta; dove l’atto di sovrascrittura equivale a cancellare, e il rumore o l’incompatibilità (il cortocircuito o il mescolamento dei mezzi) produce un effetto di vertigine: uno stravolgimento dei piani o della logica rappresentativa, che equivale ad una paradossale perdita di coordinate (di riferimenti spaziali) in un ambiente cartesiano razionale. La pittura diventa allora tanto più materica e tridimensionale quanto dominata dall’ambiguità (o l’incomunicabilità) fra questi due piani.
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